martedì 2 ottobre 2012

Stress, Afa e Caos da cantiere

É faticoso anche a dirsi. Faccio mente locale, guardo un po' di foto, progetti, schizzi, preventivi... e davvero non so più in che ordine siano andate le cose. Quelle che sono vivide fra i miei ricordi di allora sono la perenne sensazione di ansia, la paura che qualcosa potesse essermi sfuggito e che qualcos'altro fosse potuto andar storto... Tutt'ora mi chiedo come abbia potuto evitare certe catastrofi.

Progettando e sognando, vivendo quegli spazi temporaneamente riadattati ad esigenze temporanee spesso più ludiche che abitative, erano intanto passati 4 anni.
Bisognava andare al sodo prima di lasciar passare un'altro inverno.
  
 Erano stati mesi frenetici, quelli dei preparativi, in cui avevo dovuto trovare le maestranze, avevo richiesto i preventivi ed avevo cercato di far quadrare i conti... puramente economici ma anche tecnici, riguardanti tempi, misure e spazi .
Alla fine il gran giorno era arrivato, e con esso uno squadrone di operai provenienti da una località non troppo distante da casa mia in termini di distanza  ma moltissimo per quel che conderneva la lingua. Il dialogo non procedeva...ed avevo sempre bisogno di un interprete per parlar con loro, anche se questo non evitò equivoci che rallentarono di parecchio alcune opere.

All'inizio sembra tutto molto veloce. Qui c'è un parete che non va bene e vvvia... gggiù !! Questa porta qui non mi piace.. facciamo un buco lì.. e bbbbum... fatto!! A distruggere non ci vuol nulla.. siamo stati tutti bravi in età vandalica.. al primo giorno avevano già buttato a terra tutte le pareti "sbagliate"... illudendomi che le cose sarebbero procedute ben più celermente.... MA  il problema è metter su!

Un consiglio: Nel caso dobbiate rifare impianto idrico ed elettrico,  è bene fare una foto delle tracce prima che queste vengano coperte dalla muratura. Così un domani potrete piantare un chiodo senza paura di prender la scossa o procedere con
una riparazione senza allagare la casa...
Quelle che prima eran pareti adesso giacevano ammucchiate per terra sotto forma di macerie... e non provavo alcuna pena per loro.
Quello che era l'angusto e inutile ingresso  divenne un ripostiglio dove nascondere anche le centraline. La porta fu spostata sulla parete adiacente.
 Fu l'abbattimento di questa parete a darmi l'emozione più grande. Puoi fantasticare, disegnare la casa che vorresti in pianta, abbozzare in prospettiva il risultato di questi progetti ...  ma da qui a vedere scomparire una parete e comparire la luce ... ne passa. In meno di un'ora quelli che erano una mini cucina e un modesto saloncino si erano trasformati  un luminosissimo openspace a quattro esposizioni!!!
Restai senza fiato. Era fatta!!
Sventrata, ancora tutto da tirar su. Nasceva adesso.