martedì 25 settembre 2012

... e poi su in cima...

Poichè non avevo bisogno di abitarla in tempi troppo brevi i lavori hanno seguito un ordine atipico.
Nonostante avessi da subito individuato ed ipotizzato le modifiche strutturali da apportare all'appartamento, i primi lavori svolti hanno riguardato luoghi della casa che meno erano "casa", ossia... : Tetto e pareti esterne ( di modo tale che nell'attesa di trasferirmi la casa non si accasciasse su se stessa, distruggendo quella dei vicini ed i vicini stessi); Pilastri del cancello ( affinchè potesse entrare il Camper dei miei senza il quale sarei stata costretta in certi periodi a ricorrere solo alla tenda da campeggio) ; Il bagno del magazzino giù ( perchè un bagno sano era davvero ...un bisogno!! ); la Cucina nel giardino ( perchè cucinare nel camper non è esattamente agevole come vuol lasciarci credere Polly Pocket ) ...
Nel frattempo però la casa-casa ( adibita d'inverno a SalaPoker multi-tavolo) era sempre stata al centro dei miei pensieri. Gli ambienti preesistenti, la visuale delle finestre e soprattutto il modo in cui la luce vi penetrava avevano ispirato il progetto di ristrutturazione modificandone gli schizzi iniziali.

L'unica decisione  certa stava nell'abbattere la parete divisoria fra il salone e la cucina e di inglobare in quest'ultima  il balcone  adiacente la mini-cucina per renderla meno mini !
(Vedi Rosy La Rovettatrice)

 Solo nell'ultima assurda ipotesi trovai una soluzione che soddisfaceva maggiormente i miei bisogni; spostare la porta d'ingresso verso il salone combaciava con la mia idea ( non mi piacciono gli ingressi isolati)  di essere accolti ed accogliere nel luogo realmente sociale della casa (  in certe case invece il salone è la stanza meno sociale di tutte poichè sembra dover restare immacolato per chissà quale occasione e di fatto rimane inutilizzato ); mantenere il micro ingresso originale ma trasformarlo in camerino mi permetteva di guadagnare uno spazio in più ma con modifiche davvero minime e posizionare la cucina appena oltre la parete del camerino permetteva di avere una divisione fra i due ambienti pur trattandosi di fatto di  un openspace !

In più andavano sostituiti completamente i pavimenti ,


  i sei infissi in metallo (così tanto mangiati dalla ruggine che anche quando erano chiusi il vento faceva ballare le tende) e istallare di sana pianta una vetrata nel nuovo spazio della cucina ricavato dal terrazzo; rifare l'impiano idrico e  l'impianto elettrico ( il che significa anche dover immaginare prima come sfrutterai una stanza e come l'arrederai per stabilire dove prevedere i  punti luce  e quanti metterne!! )
Di conseguenza bisogna trovare degli operai in gamba e contemporaneamente i tecnici per gli infissi, un'elettricista e  un idraulico e pregare che tutti vadano d'accordo fra loro!!!
E non dimentichiamoci  MAI la sicurezza sul lavoro!!
 Ma prima di smantellare tutto è bene mostrarvi come veniva vissuta Casa dolce Caos quando era molto meno Casa e molto molto Caos!

La cameretta. Lato nordovest.

Particolare della testata dipinta da me e l'amica  Chiarini.

La cameretta. Lato sudest.
applique scolapasta
lampadario secchio